Tempo fa ebbi a scrivere che se Nino Taranto non fosse stato napoletano, semplicemente non sarebbe stato ed in effetti credo si possa affermare che il Suo essere partenopeo sia stato elemento essenziale oltre che della Sua carriera, anche della formazione della Sua personalità.

Aveva scelto di mantenere a Napoli la propria residenza ed aveva voluto che i suoi figli crescessero e restassero in quel “Paradiso “ pieno di contraddizioni.

L’amore per la Sua città lo ha accompagnato per tutta la vita. Il destino ha voluto che nascesse a Napoli ma Lui ha scelto di morirvi e di riposarvi per l’eternità.
Quando nel 1986, in una grigia giornata di febbraio, il Commendatore ci ha lasciati, Napoli, attonita e commossa, lo ha accompagnato nell’ultimo viaggio salutandoLo con un sontuoso funerale.

Poi, con il passar degli anni, Partenope pareva essersi dimenticata di quel Figlio.

Sotto la giunta Jervolino Gli erano stati intitolati i giardinetti di Parco Grifeo, che ormai da tempo versano in uno stato di abbandono e di degrado; qualche mese fa un consigliere dell’attuale amministrazione comunale aveva proposto e caldeggiato l’apposizione di una lapide commemorativa a Forcella ma l’iniziativa era poi caduta nel vuoto.

Artisti di gran fama ripropongono in TV e negli spettacoli teatrali le Sue macchiette senza mai citarLo, mentre Antonio Merone – attore ostinato – che da anni mette in scena con rispetto e devozione il repertorio di Nino Taranto solo quest’estate è riuscito ad ottenere un palcoscenico (peraltro periferico) in città.

….Napule mia si a me cchiù nun nce tiene, te cerco a grazia e nun mm’o dda’ a capì. Finge e vulerme ancora ‘o stessu bben’ …..(così scriveva il Nostro nella poesia Napule mia).

Ma questa Napoli così contraddittoria, nel contempo amorevole e crudele, non smette mai di sorprenderci ed ecco che dei giovani “Writers” decidono di ricordare con dei murales a Montecalvario i grandi Artisti napoletani e sabato 31 agosto nelle prime ore del pomeriggio, tra i murales di via Portacarrese, ci sarà anche quello di “un grande Uomo in paglietta”.

No, Napoli non l’ha dimenticato!

Maria Letizia Loffreda Mancinelli

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